VAsCO CONTRO LIGA
Un vero e proprio “caso” giunto come un fulmine a ciel sereno, creato ad arte per fomentare ulteriormente un duello che, fino ad ora, si profilava esclusivamente nelle chart italiane, ma che ora rischia di proseguire anche nell’insidioso “gioco delle dichiarazioni”: la polemica Vasco-Ligabue continua a tener banco, e come al solito, il mezzo che avrebbe fomentato tale dibattito risponde al nome di Facebook, strumento che sta assumendo sempre più le sembianze di una finestra sul mondo per qualsiasi individuo, che può esprimere il proprio parere a tutto il mondo, in modo semplice ed efficace.
La frase “incriminata” sarebbe comparsa sulla pagina ufficiale di Vasco Rossi, che avrebbe inviato un messaggio di sfida al suo diretto rivale: «Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato 16 album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano». Ovviamente, i fan si sono scatenati a suon d’insulti e difese, come accade per ogni dibattito lanciato su Facebook o su Twitter. Molti hanno paventato l’ipotesi di scherzo, vista anche la smentita da parte dell’ufficio stampa di Vasco, ma non sussiste ancora la certezza se la polemica sia vera o fasulla.
Una sola cosa è certa: non è la prima volta che i due rivali storici si affrontano. Il fattaccio si verificò dopo la morte di Massimo Riva, chitarrista di Vasco morto nel 1999 per overdose: Ligabue, durante la presentazione del suo film, “Radiofreccia”, esternò delle dichiarazioni che di certo non rallegrarono l’animo del “Komandante”: «Il pensiero comune era che si potesse smettere quando si voleva. Per i musicisti rock c’è ancora oggi l’alibi dello scotto da pagare per fare musica. Perciò secondo il galateo della perfetta rockstar, io che non mi drogo sarei fuori target».
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